Lo sapevate che per essere esentati dal pagamento del bollo auto basta essere proprietari di un’auto d’epoca?
Per chi non vuole pagare l’odiosa tassa di possesso lo Stato offre una ghiotta opportunità grazie alla lacunosità delle leggi e la generosità di chi le interpreta! Per le cosidette “auto storiche” è previsto il pagamento di un obolo di circolazione simbolica con meno di 30 euro a seconda delle regioni! Per ottenere queste agevolazioni basta possedere o comprare un’auto “vecchia” di oltre vent’anni, originale e in buone condizioni e iscriverla ad un club ASI, (l’Auto Moto Club Storico Italiano). Come per incanto, autoveicoli celeberrimi appartenuti ai nostri padri, nonni e zii: Fiat Uno, Tipo oppure l’amatissima Panda, diventeranno importanti o “storici” tra qualche anno.
Con esse i leciti possessori, godranno di tutti i vantaggi relativi, tra cui anche la polizza Rc auto agevolata a 250 euro annuali, senza classi di merito, con molte compagnie che ancora offrono agli associati ASI e ai possessori del Certificato di Rilevanza Storica. Nel loro “piccolo mondo antico” auto e motoveicoli di 30-40 anni fà andrebbero preservate e valorizzate per le generazioni future di per sè! Sono oggetti rari, belli e inconfondibili, pezzi unici, mezzi mobili di un’epoca che non ritornerà più (non come i veicoli odierni cosi fondamentalmente uguali gli uni agli altri e dei quali prestissimo non resterà traccia alcuna negli almanacchi o nei garages, ndr).
Anche ai giorni nostri, per la strada, non è raro incrociare automobili “dinosauro” con più di 30 e 40 anni sul “cerchione” che si fanno ancora ammirare non per lo sconto sul bollo, ma perchè “girare” con una macchina d’epoca in Italia è segno di stile, un vezzo snob e un pò demodè. Non dimentichiamo che il Belpaese è la terra dei super tartassati e che le nostre gabelle sull’auto ed “on the road” sono le piu alte al mondo. Pensiamo quindi che la normativa vigente sia corretta: permetterà il “salvataggio” di tanti “pezzi da museo” che hanno segnato un’epoca d’oro per la storia dell’automobilismo, del viaggio e dei motori in generale. A
uto destinate non solo a poveracci o scaltri evasori del fisco italico, ma per collezionisti e mecenati della strada, che potranno gestire con meno spese i loro “ricordi” ambulanti contribuendo alla conservazione di cose bellissime che un domani, sempre più vicino, saranno considerate “patrimonio comune culturale” a motore!